SANTA LUCIA - «Si diffidano i proprietari, ai sensi della vigente normativa, a provvedere all'immediata rimozione dei presenti natanti e dei relativi corpi morti entro il termine del 31 luglio 2015. Trascorsa inutilmente tale scadenza si procederà, nei termini di legge, alla rimozione coatta ed al deferimento dei responsabili all'autorità giudiziaria». Sulle barche dell'omonima spiaggia del borgo litoraneo di Santa Lucia è stato affissio lo scorso 16 luglio, un avviso contenenti queste disposizioni emanate dalla Guardia costiera. Il tutto a seguito di alcune segnalazioni. «Probabilmente – hanno dichiarato alcuni pescatori del posto – chi ha manifestato queste lamentele non voleva neppure che si arrivasse a un simile scenario. Questa è la spiaggia delle barche, lo è sempre stata ed è un bene che lo sia ancora. È l'anima di Santa Lucia e rappresenta al meglio la vocazione del borgo. Pescatori e bagnanti hanno sempre convissuto nel rispetto reciproco». Le parole dei pescatori sono cariche di memorie: «I nostri padri, i nostri nonni hanno iniziato con dei chiattini costruendosi un'attività. Oggi Santa Lucia non è più la stessa del 1912, non è più quel villaggio il cui nucleo era formato dai soli pescatori di Ponza e Napoli, ma non vogliamo che tutto venga disperso. La spiaggia delle barche ha un senso se ci saranno le barche».
Ma il 31 luglio si avvicina. Che fare? «Noi siamo persone che rispettano la legalità, ci adegueremo alle disposizioni e alla nuova realtà che ci viene prospettata, ossia a una spiaggia delle barche senza barche. Ma speriamo in un ravvedimento. Ci dà manforte la solidarietà manifestata dalla popolazione siniscolese, dal sindaco e dalla sua maggioranza, dalle opposizioni, dai turisti, dal comandante della locale stazione dei Carabinieri. Vogliamo continuare a sensibilizzare e non escludiamo forme di protesta, sempre civili ovviamente».