«È il momento di unirsi per conseguire l’obiettivo dell'utilizzo dell’acqua sorgiva per uso umano nell’interesse di Siniscola, sia sotto l’aspetto sanitario che economico». Il centrosinistra siniscolese, con tale auspicio, aveva ribadito nei giorni scorsi la necessità della creazione di un fronte comune per l'utilizzo delle acque carsiche del Montalbo. Un appello che conteneva comunque una critica all'attuale Giunta («il sindaco e l’amministrazione devono uscire dalle loro incertezze, per ora nulla è stato fatto») e che bocciava proposte relative alla costruzione di dighe, alla captazione dalle sorgenti e ai bacini di raccolta a valle («ipotesi fantasiose e improbabili»).
«Toni da campagna elettorale – così il sindaco Gian Luigi Farris nella sua replica –, Pd e Psi stiano alla realtà dei fatti e si assumano la responsabilità della situazione attuale».
Dichiarazioni non gradite dalle componenti politiche che hanno governato Siniscola nelle scorse legislature e che, sul tema, hanno diramato un'ulteriore nota: «Nessun tono da campagna elettorale – si legge –. È stata semplicemente posta l’esigenza di fare sinergia per sollecitare la Regione a pronunciarsi sul progetto di utilizzo dell’acqua sorgiva della Conca di Locoli. Le autobotti non sono una conquista. La grande debolezza programmatica di quest’amministrazione spinge il Sindaco a riversare le colpe sempre sugli altri e mai a proporre. Ma non può puntare il dito alla lunga».
Respinte anche le accuse relative a un tardivo interesse sulla questione («Il Psi e il Pd - queste le parole dell'attuale primo cittadino - si accorgono solo adesso dei problemi della qualità della risorsa fornita dall’invaso di Torpè e degli annosi disservizi di Abbanoa»).
«Del sistema acqua – si legge nella nuova nota del centrosinistra – ce ne siamo occupati ampiamente grazie all’Osservatorio comunale. Abbiamo anche conseguito dei risultati importanti: il collegamento canale alla sorgente di Frunche ‘e Oche (dopo quarant’anni circa); il finanziamento per l'adeguamento del potabilizzare ed altri interventi di dismissione delle condotte in amianto con quelle di ghisa; la delocalizzazione di punti di approvvigionamento idrici pubblici. Tutto questo è documentato dagli atti depositati in Comune. C’è comunque la consapevolezza che gli interventi eseguiti non sono sufficienti, occorre lavorare per realizzare uno schema idrico integrato, per fruire anche dell’acqua sorgiva».
Contestato anche l'approccio nei confronti degli interlocutori: «Con la minoranza si è svolto un solo incontro e dopo di ché è calato il silenzio, anche perché il Sindaco per sua iniziativa ha disertato gli incontri con Abbanoa».