«Per l'Oms, la Salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattie o infermità». È quanto affermato da Gian Pietro Gusai, medico chirurgo ed esponente di Identità e rinnovamento (formazione che lo vedeva candidato alla carica di sindaco) in merito all'analisi sul Distretto sanitario locale di Siniscola.
Tale articolazione della Asl nuorese ha un bacino di utenza che comprende anche i centri di Galtellì, Irgoli, Loculi, Lodè, Onifai, Orosei, Posada e Torpè. Oltre 30mila gli abitanti coinvolti.
Ma per Gusai si sta assistendo a un «lento declino»: «Il dissesto di molte delle strade della comunità – ha aggiunto – e i molti pazienti anziani con patologie croniche, non sembrano avere importanza».
Citati «il ridimensionamento dell’unità di Nefrologia per la cura e prevenzione di malattie renali» e «le persone che necessitano della emodialisi e dialisi peritoneale». Sempre per quanto riguarda Nefrologia, Gusai parla di «ridimensionamento dell'ambulatorio con volumi di lavoro impressionanti, con due infermieri attuali rispetto ai quattro previsti, un medico nefrologo per 2 giorni la settimana rispetto ai cinque giorni di qualche tempo fa. Tutto questo nonostante il numero di assistiti è in continua crescita (si pensi solo alla cosiddetta dialisi vacanza)».
Per Gusai, «il servizio, aperto al pubblico il 30 Giugno 2010, è costato alle tasche del cittadino circa 1,5 milione di euro e oggi, forse perché non rispondente agli assiomi dominanti (soddisfazione dei professionisti, ritorno economico) è ostaggio di politiche di ridimensionamento, a favore di centri dislocati in altre aree della Sardegna. Come non rimarcare il numero esiguo di ore per i pazienti? Un esempio su tutti le sole 5 ore settimanali per l’ecografia diagnostica o le 10 ore di oncologica (patologie in ascesa esponenziale)».
In riferimento alla medicina sportiva, il medico siniscolese ha chiesto «dove sta la politica di prevenzione o tutela della salute per i giovani con sole tre ore settimanali? Dove sta la coerenza con la propaganda “mangiar bene e sano” se non si prevede nessun tipo di promozione sanitaria in tal senso? Non possiamo non rimarcare il propagandare sterile per uno sport sicuro con defibrillatori automatici e quant’altro senza poter poi garantire le visite essenziali per idoneità sportiva ai nostri figli, con una programmazione di sole tre ore dal SSN».
Nelle conclusioni, Gusai ha auspicato «risposte e impegno da parte di una classe politico dirigenziale insensibile alle problematiche di una comunità che, con rassegnato senso civico, ogni mattina si alza ed è costretta a fare circa 100 km per una semplice visita e, da oggi, per un prelievo per esami ematochimici di routine».