Ottanta percento di partecipazione. È questa la soglia raggiunta dagli allievi della Scuola civica intercomunale di musica con il modulo della “didattica a distanza” adottato in questo periodo di restrizioni legate alla diffusione del Covid-19.
«Nell’arco di una settimana – spiega il direttore artisco di Mea, Carlo Sezzi - sono stati avviati quasi tutti i corsi strumentali individuali e a breve ci occuperemo dei corsi collettivi (teoria, solfeggio e armonia) così come di alcuni laboratori di musica d’insieme (interclasse, coro e percussioni afro) per i quali è tuttavia necessaria una rimodulazione metodologica che preveda un uso più avanzato dei meeting on line, delle videolezioni pre-registrate e di altri strumenti sperimentali finalizzati alla fruibilità collettiva “a distanza”».
Non è tutto, tra qualche giorno si daranno indicazioni sulle modalità di recupero delle lezioni per quanti che, per ragioni diverse, non hanno potuto aderire al modulo di didattica online.
Le nuove tecnologie parrebbero dare un buon contributo in questo periodo di distanziamento sociale ritenuto necessario per contenere l’espansione epidemica del coronavirus: oltre all’utilizzo del sito ufficiale MeA per il caricamento dei materiali didattici da parte dei docenti (www.scuolacivicamea.it), la didattica a distanza ha implicato l’utilizzo di diverse piattaforme multimediali come Webex (promossa e gestita da Doc Educational), Skype e Zoom.
Sezzi trae un primo bilancio di questa esperienza: «Mentre le difficoltà iniziali dovute alla registrazione on line da parte degli allievi gradualmente si diradano, permangono alcune problematicità nell’uso pratico di questi strumenti interattivi: latenza e saturazione del suono, mancata sincronizzazione audio video, interruzioni di linea, etc». Ma per aggirare questi ostacoli, ciascun insegnante, dopo aver scelto su quale piattaforma operare, «ha indicato modalità semplificate di interazione ai propri allievi, ha condiviso un metodo e un cronoprogramma di lavoro, ha garantito la continuità del percorso formativo di ciascun allievo ma, soprattutto, ha orientato la propria azione verso la massima “umanizzazione delle lezioni”».
Secondo Sezzi, riconoscere alcuni aspetti positivi della didattica a distanza serve «per maturare una mentalità elastica e positiva, utile per adattarsi alle difficoltà e proseguire nei percorsi formativi intrapresi senza subire ulteriori impedimenti».
Ma non ci sarà nessuno sdoganamento di questa prassi: «Per MeA si tratta di una parentesi straordinaria, la musica ha bisogno di vicinanza, interazione e complicità, ha bisogno di trasudare emozione ed essere ispirata».