La Caletta - Sarà inaugurata sabato 12 dicembre la mostra fotografica “La lontananza nostalgica utopica futura” di Paolo “Angus” Carta.
Organizzata dall'Associazione Culturale mOvimenta! in collaborazione con l'Associazione Culturale Madriche di Nuoro, La Colmena e Costa Est, sarà visitabile sino al 13 febbraio 2016.
«La memoria del passato – si legge nella presentazione - per creare il futuro. Tutto quello che si è perso. La fatica nel ritrovarlo. L’esistente punto fermo da cui partire. Per creare la nuova vita. La lontananza nostalgica utopica futura. Ispirato dall’omonima opera del Maestro Luigi Nono. Grazie a “Die” di Iosonouncane (LNUF – Die) e “Univrs” di Alva Noto (LNUF – Univrs)».
Il lavoro di Angus «prende vita negli ultimi mesi dell’anno 2013 e conclude la sua prima parte a fine anno 2015. Trae spunto dal titolo dell’opera di Nono: la lontananza come visione lontana del passato, di quanto già vissuto e in seguito recuperato, come tesoro ed esperienza di vita; nostalgica perché il passato è, in talune occasioni e per via della memoria, nostalgico (e spesso oltremodo romantico); utopica perché è mera utopia pensare che quanto vissuto possa tornare ad esistere identico e immutabile: essendo passato, esso può esser solo ricordo e, al tempo stesso, ispirazione per il futuro; futura per la possibilità di ricordare quanto vissuto (esperienza) e poter creare un nuovo corso operando sul presente».
L'ispirazione proviene dal «concetto sviluppato dal Maestro Nono: operare e sperimentare all'interno di spazio-tempo-suono. Ho scelto di operare principalmente - spiega Carta - sul concetto di spazio - tempo, prendendo spunto dal suono della medesima opera di Nono, di Alva Noto in “Univrs” e di Iosonouncane in “Die”. Partendo dal presupposto di usare delle immagini su cui intervenire digitalmente con segni grafici, ho fotografato vari luoghi della Sardegna, ottenendo un totale di circa 800 fotografie. Come per tutti i miei progetti, l’investigazione dei luoghi visitati parte dall’idea ben precisa di guardare dentro me stesso (oltre che verso l’esterno). La Sardegna è il luogo dove posso misurare la mia vita: “La lontananza nostalgica utopica futura“ non è un progetto sulla Sardegna ma, al contrario, l'isola è stata lo strumento per realizzare un progetto/ricerca su me stesso. Investigare sul passato e, facendone tesoro, operare sul presente per costruire qualcosa di nuovo: questa è la volontà che muove la mia ricerca e il progetto. Ricerca del passato, di quanto ci appartiene come memoria storica. L’esperienza non come fattore nostalgico (che non potrà quindi tornare in vita, per cui utopica) ma come vero tesoro storico, sociale, civile e concettuale da cui apprendere. La memoria del passato per creare il futuro. La ricerca, lo studio e l’investigazione hanno fornito una risposta: siamo solo ed esclusivamente noi esseri umani a decidere del nostro destino. Solo le azioni umane potranno cambiare e direzionare l’incedere della storia».
La mostra si compone di «18 quadri singoli - 8 quadri comuni. L’insieme non fornisce risposte e nemmeno era ed è mio scopo darne. Il progetto offre, invece, diversi spunti di riflessione: il punto di partenza e la sua possibile applicazione futura; la necessità di andar oltre l’isolamento mentale che ci ostiniamo a non voler modificare (forse già solo comprendere); la possibilità di affrontare condizioni precarie per trarne vantaggio verso una nuova visione della vita; la distruzione e l'incuria, nei rapporti sociali e non solo, di quanto ci circonda con risultati opprimenti che determinano egoismo, asocialità, superficialità; la costruzione di nuovi percorsi; la presa di coscienza di poter affrontare la paura dell’ignoto per realizzare nuove direzioni e processi di vitali. “La lontananza nostalgica utopica futura” è un progetto ottimista. È un insieme di possibili condizioni che possono essere realizzate se solo si osserva oltre la propria vita quotidiana, se mentalmente ci si pone in modo differente nei confronti di quanto ci circonda e si cercano nuovi, o diversi, sistemi di costruzione del futuro».
L'inaugurazione avrà luogo alle 18.30 presso i locali de La Colmena (piazza del porto). La serata sarà accompagnata da commento sonoro e Dj set.