Si parlerà di arte alla conferenza odierna dell'Università della terza età. «Non lo facciamo spesso – ha dichiarato il presidente Antonio Murru – soprattutto perché si tratta di una materia abbastanza difficile e complicata dove gli scivolamenti sono spesso facili. L'ultima volta che ci era capitato avevamo onorato la memoria del grande artista oranese Nivola, organizzando poi una visita al museo a lui dedicato». Oggi sarà la volta di Michelangelo Merisi, pittore italiano vissuto a cavallo tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo e meglio conosciuto come “il Caravaggio” (il suo celebre ritratto campeggiava nelle vecchie 100mila lire).
«L'artista – ha asserito Murru – ha sempre goduto di una meritata fama per le sue opere, ma al contempo è sempre stato considerato come una figura maledetta per il suo carattere sanguigno e le sue intemperanze che lo portarono spesso a scontrarsi con le autorità costituite. Non si contano le volte in cui è finito in carcere per rissa, ubriachezza e molestie».
Di scuola milanese e veneziana ha vissuto la sua vita artistica tra Roma, Napoli, Malta e la Sicilia. «Le sue opere – ha concluso Murru – sono di una modernità folgorante, provenienti dalla coda rinascimentale e a ridosso di quell'arte barocca che lui stesso ispirò con la preziosità del suo linguaggio artistico. I suoi quadri sono soprattutto famosi per l'uso innovativo della luce che, con le sue sciabolate, illumina le scene dello sfondo e dà vita ai personaggi raffigurati, evidenziandone i particolari fisici e caratteriali. Molte delle sue opere sono spesso andate perse e poi ritrovate, forse anche per il fatto che erano legate ad un personaggio che morì fuggiasco, inseguito per anni dalla condanna alla pena capitale per aver commesso un omicidio. È comunque un personaggio moderno, che viene riscoperto di continuo, addirittura con la rappresentazione di un suo quadro in un sottopasso stradale a Varese ad opera di un notissimo writer e con l'interpretazione del suo percorso artistico per merito di una famosa fotografa».
Questi e altri aspetti saranno approfonditi dalle 18.00 (presso l'Auditorium Mirella Fenu) grazie alla presenza di Annibale Davoli, collaboratore dell'Ute.

