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Appelli falsi su emergenze sangue, il Presidente della sezione siniscolese Avis: «Attenzione alle catene-bufala»

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Hanno un forte impatto emotivo e si diffondono con notevole rapidità. I messaggi fasulli che segnalano emergenze di richiesta sangue circolano da anni e rischiano di ostacolare l'operato dei centri trasfusionali creando confusione e disinformazione. Le richieste contengono spesso nomi e contatti inesistenti oppure riferimenti reali che, però, non hanno alcun bisogno di trasfusioni. Vi sono poi casi dove gli appelli riguardano emergenze verificatesi realmente tempo fa (coordinate dagli organismi preposti e non affidate a catene e passaparola) ma ampiamente risolte.
La diffusione delle catene-bufala avviene di frequente via sms, attraverso posta elettronica, social-network oppure tramite applicazioni di messaggistica mobile quali Whatsapp e Telegram.
«Chi diffonde questi appelli lo fa spesso in buona fede, inconsapevole di contribuire ad alimentare un meccanismo fuorviante e addirittura dannoso per le reali emergenze» spiega il Presidente della sezione locale Avis Gian Pietro Biancu. «Ricevo frequentemente chiamate in merito a presunte richieste che non trovano fondamenti ufficiali. Invito dunque i donatori ad informarsi contattando la sede o il centro trasfusionale così da non incorrere in catene fasulle e relativa diffusione». «La cosiddetta chiamata del donatore - conclude Biancu -  è affidata alle associazioni impegnate nel volontariato del sangue le quali, attraverso un piano coordinato, si curano dei contatti diretti attraverso sms, telefonate, posta elettronica o altre modalità concordate con i soggetti interessati a donare. Fare attenzione e verificare sempre la veridicità delle informazioni è doveroso per non creare disagi ad un sistema prezioso e fondamentale».

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