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Tariffe e acqua non potabile: tutti contro Abbanoa

Secondo i legali, il comitato non avrebbe i requisiti per portare avanti una class action. Ma per i cittadini resta l'arma principale.

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Venerdi 13 la popolazione è stata chiamata a raccolta dal “Comitato spontaneo per la difesa della salute e qualità dell'acqua della rete cittadina". Obiettivo, cercare di porre fine alla gestione del servizio idrico che, tra alte tariffe e acqua non potabile, sta massacrando le famiglie.

Il lungo excursus di Mario Chighini è servito a inquadrare meglio gli attuali disagi. La sua relazione, ma anche la data di fondazione del comitato (2002), dimostrano quanto i problemi nascano ben prima dell'arrivo di Abbanoa. <<Le cose iniziano a mettersi male dal 1997, e cioè da quando la gestione del servizio idrico è stata curata dal Consorzio di Bonifica>>. Infatti, se fino ad allora dai rubinetti usciva l'acqua di Frunche Oche, da quel momento si decise che per i siniscolesi andava bene quella della diga di Torpè. O meglio <<dalla parte bassa di essa, a differenza di quanto avviene nei bacini del Cedrino, di Gusana, del Flumendosa e del Tirso>>. Con ovvie conseguenze. Non mancarono i ricorsi per le fatture illegittime, l'acqua non potabile e il consumo attribuito non in base alle letture.

<<Con Abbanoa – ha proseguito Chighini – la situazione è nettamente peggiorata: non rispetta i tempi di fatturazione facendo lievitare i costi; i consumi si basano su due o tre letture fatte dal 2006 a oggi; la qualità dell'acqua è pessima>>. Sono infatti 65 le ordinanze emesse dal 2006 al 2012. E quelle si devono aggiungere le 7 emesse fino ad oggi nel 2013. Chighini a chiuso il suo intervento con le rivendicazioni del comitato: <<Consumi certi con letture due volte l'anno; fatture bimestrali o trimestrali; migliorare la qualità dell'acqua ridando al territorio l'acqua di Frunche Oche e intervenendo sui due potabilizzatore; riduzione delle fatture del 40-50% per i periodi di non potabilità; riportare in consiglio gli ordini del giorno sull'interruzione del servizio idrico nella zona industriale e sul rimborso fatture; verificare la possibilità di prelevare l'acqua dal bacino carsico del Montalbo>>.

L'impossibilità di una class action è stata spiegata dall'avvocato Loreta Masala. Il comitato non ha infatti il requisito dell'idoneità a procedere in quanto non iscritto nell’elenco delle associazioni previsto dall’art. 137 del codice del consumo. Che a una di queste associazioni anche non dislocate a Siniscola (<<purtroppo qui non ce ne sono>>) ci si possa affiliare è <<una strada da verificare>>.

<<In questa stanza ci sono poche persone. E' segno della sfiducia nella politica e nelle istituzioni>> ha esclamato il Dr. Floris. Subito dopo è intervenuto il sindaco Rocco Celentano, resosi subito disponibile come singola persona a fare una denuncia ad Abbanoa. <<Ma il Comune in tutto questo tempo non è stato con le mani in mano, abbiamo lavorato anche noi sulla class action ma i legali ci hanno spiegato che non era possibile>>. Sulla qualità dell'acqua e sulle ricadute sulla salute il sindaco ha preso l'impegno di realizzare il registro dei tumori per fare chiarezza sulle neoplasie. Dopo aver puntato il dito sull'unica autorità d'ambito istituita nel 2006, Celentano si è mostrato disponibile per riportare in consiglio gli ordini del giorno citati. Non dimenticando di ricordare due punti imprescindibili: con 60 milioni di passività, Abbanoa non può garantire nulla, nè sulla qualità dell'acqua, né sulle tariffe che sono regolate dall'agenzia nazionale del gas e dell'elettricità; e per quanto riguarda le acque del Monte Albo, ci sono delle problematiche relative ai contrasti con gli altri sindaci, ad iniziare da quello di Lula.

Intervenuti anche alcuni consiglieri delle opposizioni. Se Gianluigi Farris ha evidenziato quanto la creazione del Sic nel Monte Albo possa impedire l'utilizzo delle sue acque, Nino Fronteddu ha spiegato perché il Consorzio di Bonifica ha optato per l'acqua della diga di Torpè. <<Hanno presentato un'offerta molto bassa e per rientrare non potevano erogare l'acqua di Frunche Oche>>. <<Con Abbanoa si sperava in un miglioramento e quando chiedevamo la modifica del contratto chiedendo l'assunzione di forza lavoro locale, l'acqua di sorgente e un ufficio territoriale ci è stato risposto dalla maggioranza di allora che “Abbanoa ha promesso queste cose”. Ma così facendo non sono state messe in contatto>>. Fronteddu ha auspicato, nell'ipotesi di un affiancamento ad un'associazione, il sostegno economico da parte dell'amministrazione.

Per quanto riguarda le tariffe, l'avvocato Antonio Canalis ha spiegato come non se ne possa avere una specifica per l'acqua non potabile in quanto la convenzione – semplicemente – non ne prevede l'erogazione citando la sola “acqua destinata al consumo umano”. Per Canalis <<di qualità persino migliore di quella “potabile”>>.  Ci sono una serie elementi (ad iniziare dalle poche letture spalmate su più anni) che conducono all'illegittimità delle fatture. Alcune famiglie hanno addirittura ricevuto richieste di pagamento doppie con cifre esorbitanti. Per i legali il primo passo da compiere rimane la contestazione per iscritto.

Anche se molti dal pubblico lamentavano la consueta prassi di Abbanoa, ovvero quella di non rispondere. <<A meno che – come detto da qualche cittadino - la contestazione non parta da voi avvocati>>.

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