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Imu e Tasi 2015, il 16 scadono i termini per pagare la prima rata

attualmente vigono le aliquote 2014. Ifel Anci: «nessuna incertezza negli adempimenti richiesti ai contribuenti». Entro il 30 luglio il Bilancio di previsione

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Scadono martedì 16 giugno i termini per effettuare il versamento della prima rata dell'Imu e della Tasi per il 2015. Il saldo, qualora non si opti per il versamento dell'intero ammontare in un'unica e immediata soluzione, è previsto per il 16 dicembre. Le due imposte, insieme alla Tari, costituiscono la Iuc, l'Imposta unica comunale istituita attraverso la Legge di stabilità del 2014.

Quali saranno le aliquote? In assenza di una deliberazione in tal senso rimarranno in vigore quelle del 2014. Tuttavia lo slittamento del termine ultimo dell'approvazione del Bilancio di previsione (dal 31 maggio al 30 luglio) dà ai Comuni la possibilità di intervenire anche dopo il pagamento dell'acconto: «Tale situazione – si legge in una nota dell’Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel Anci) – non determina alcuna incertezza negli adempimenti richiesti ai contribuenti, in quanto la legge prevede che il pagamento degli acconti di entrambi i tributi sia “eseguito sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente”».

Non rimane, quindi, che attendere le decisioni che l'amministrazione prenderà in sede di votazione del Bilancio previsionale.

Nei mesi scorsi la contestazione popolare aveva risparmiato la sola Tasi, che attualmente, come dichiarato da Celentano a più riprese «è al di sotto della soglia minima prevista dalla legge». Per quanto riguarda l'Imu il comitato dei cittadini chiedeva un ritorno al 7,6‰ nelle parti in cui vige un'aliquota maggiore. Attualmente abbiamo infatti il 4‰ per le abitazioni principali di Cat. A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze; il 7,6‰ per i fabbricati di Cat. C1 e C3 e per i fabbricati produttivi di Cat. D (in questi ultimi le entrate sono integralmente riservate allo Stato); 9,6‰ per tutti gli altri fabbricati ed aree edificabili.

«È nostro preciso intendimento – così affermava il Sindaco durante la conferenza stampa tenutasi all'indomani del secondo tavolo tra amministrazione e comitato – procedere ad un'ulteriore riduzione dell'aliquota relativa alle seconde case, compatibilmente con il Bilancio e la normativa che fissa l'importo che sarà sottratto al Comune dallo Stato. In merito va precisato che l'unica entrata certa per il Comune è l'Imu dalle seconde case dal cui ammontare lo Stato si trattiene un milione di euro come fondo i solidarietà da assegnare ai Comuni più poveri».

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