Le piogge cadute nelle scorse ore, durante la notte tra l'8 e il 9 settembre, hanno creato diversi disagi nel centro baroniese.
Due i casi i segnalatici in data odierna: il primo a ridosso della strada provinciale 3 che collega Siniscola con La Caletta, in località San Narciso.
Le acque hanno invaso il canale di scolo che costeggia la corsia sinistra dell'arteria (in direzione della frazione marina) andando a riversarsi sulla carreggiata e anche in alcune proprietà. «Ogni volta che piove - è quanto sostenuto da un cittadino coinvolto - si crea questa situazione. Sarebbe opportuno pulire la cunetta, allargare le tubature poste sotto le strutture che fanno da ponte tra la strada e le nostre abitazioni e, perché no, creare una nuova cunetta sul lato opposto al fine di raccogliere le acque provenienti da Cuccuru 'e janas».
Inconvenienti segnalati anche nella strada vicinale Su Calàvriche, in località Salapattu. A causa delle precipitazioni riversatesi, la strada sterrata si è rapidamente trasformata in un torrente creando non pochi problemi ai residenti: «In questo sentiero - ha raccontato uno di loro - si raccolgono tutte le acque che provengono dalla parte alta di Salapattu. La strada è totalmente dissestata e queste condizioni non facilitano il transito dei nostri mezzi per raggiungere le case. Anche le ambulanze, che solo nell'ultimo periodo sono interventute ben tre volte, hanno riscontrato difficoltà. Qui vivono anche persone anziane alcune delle quali cardiopatiche».
Su Calàvriche, foto scattata da un residente
Chiamata in causa l'amministrazione comunale: «nel mese di agosto dell'anno scorso noi residenti della zona interessata, una quindicina di famiglie, ci siamo riuniti insieme al sindaco, che nell'occasione ha promesso un intervento di bitumazione. Nel frattempo ci siamo quotati e, una volta raggiunta la cifra di 2mila euro, abbiamo provveduto a depositare del materiale aggregante come soluzione tampone. Ora di quell'intervento non è rimasto più nulla e la situazione è nuovamente critica. È ora di intervenire».