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Servizio Mensa scolastica, l'invio di accertamenti per il recupero di presunte morosità fa riaccendere la polemica. Numerosi genitori: «Non sono somme dovute, mancano i report»

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Ritornano agli onori della cronaca le questioni relative al servizio mensa scolastica. Il tema, dopo aver animato i dibatti consiliari ed extraconsiliari successivi agli accessi agli atti delle opposizioni (il primo nel marzo 2014 effettuato da Zente Nova), era stato riportato all'attenzione dell'Assise civica nell'autunno scorso. Il 15 ottobre del 2015 non se ne discusse a causa dell'assenza del numero legale. Con un comunicato emesso nei giorni successivi, l'Amministrazione aveva sostenuto di aver «risposto a tutte le loro interpellanze» e che «oggi la pratica è oggetto di verifica da parte della Corte dei conti».

Affermazione che, nella giornata di ieri, i consiglieri Antonio Satta e Nino Froteddu hanno nuovamente contestato: «A noi non han consegnato i dati sulla mensa scolastica, motivando il diniego col fatto che c'è un indagine in corso da parte della Procura. In verità, su un appalto di oltre 500mila euro (cui si somma la proroga di altri 600mila) l'esposto in Procura parte proprio per l'assenza di questi dati, che non ci sono, nè sono in mano al Comune».

La rinnovata polemica nasce dal fatto che, nei giorni scorsi, il Comune di Siniscola ha inviato una serie di accertamenti a diversi recapiti per il recupero di presunte morosità. Numerosi genitori sono sul piede di guerra: «Mi vengono chiesti – è quanto dichiarato da un genitore – pagamenti non dettagliati relativi a due figlie, una delle quali era già alle superiori. Non è possibile che in uno scontrino datato novembre 2013 sono a saldo zero ma mi chiedono soldi del 2012/2013. Come mai nel portale gestionale precedente ero a saldo zero e poi quando sono andata a stampare, lo avevano sostituito senza avvisarci dando i nostri dati al nuovo portale senza il consenso? Molti scontrini si sono cancellati e noi non possiamo contestare. Spesso ci trovavamo in pagamento giorni in cui abbiamo fatto la disdetta e altri che erano festivi. Adesso visto che noi non possiamo verificare, né loro ci hanno fornito nessun dettaglio, io considero l'ipotetico debito non dovuto per mancanza di chiarezza».

«Ho sempre pagato il servizio mensa - così una madre - ma recentemente ho ricevuto una raccomandata dove mi viene intimato di pagare più di 300 euro. In realtà, cedolini alla mano, ho pagato addirittura più del dovuto. Tempo fa ho anche ricevuto conferma di avvenuta iscrizione di una delle mie figlie; peccato che non vada più all'asilo dato che frequenta le scuole medie. E io non ho mai chiesto di iscriverla. Perchè questi errori? Molti di noi ormai rinunciano al servizio e preferiscono pagare una baby sitter. Alla fine entra in gioco anche il fattore psicologico: ricevere telefonate e raccomandate per presunte morosità dopo aver pagato puntualmente e senza i dovuti riscontri mette a dura prova anche la persona più paziente. Non ho mai ricevuto tante raccomandate per omesso pagamento come in questi ultimi 5 anni».

«Rivogliamo i vecchi e cari buoni mensa di una volta. Per noi era più semplice» affermano altre mamme.

«Non ho presentato istanza per iscrivere mio figlio in mensa eppure ho ricevuto un avviso di pagamento» tuona un utente.

«Non pagate – è questo il suggerimento di Zente Nova e Unione per Siniscola – a meno che il Comune non dimostri e consegni il report dei movimenti e pasti giornalieri che riguardano il bambino, ovvero il saldo contabile, scaricato dal vecchio software usato nel biennio 2012/13-2013/14 che deve riportare tutti i giorni in cui il bimbo ha fruito del servizio. Senza quel report da parte del Comune quei crediti sono inesigibili». Ma c'è anche chi ha suggerito di «protocollare in Comune la richiesta dettagliata dei dati» per «evitare l'arrivo di cartelle o fermi amministrativi che potrebbero non essere impugnabili».

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