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Lavori pubblici, il Psd'Az alla Giunta: «Avanti con discrezione nel lavoro amministrativo, rivendicare i meriti in tempi più maturi». Sulla programmazione: «Non ancora presentata in Consiglio»

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«Crediamo che sia poco utile per i cittadini iniziare l’attività amministrativa di carattere ordinario attribuendo a sé la paternità di opere che sono state avviate e programmate dalla precedente amministrazione. I casi della scuola media o delle ringhiere di La Caletta sono emblematici». Inizia così il comunicato della sezione Oggiano del Partito sardo d'Azione, diramato in merito al dibattito tra l'attuale assessore dei Lavori pubblici Fadda e il suo predecessore Carta.

«Chi svolge un ruolo di tecnico – prosegue la nota – dovrebbe sapere quanto lavoro c’è dietro la realizzazione di un’opera pubblica, quante sollecitazioni, quante sinergie con gli impiegati, quante interruzioni spesso dovute a passaggi burocratici, o a iter spesso non facili e dispendiosi in termini di energie e di tempo».

Per i sardisti siniscolesi «il buon senso avrebbe voluto che si esponessero prima le linee programmatiche dell’amministrazione e poi avviare concretamente delle attività in un settore fondamentale come quello dei lavori pubblici, ma sapendo, contemporaneamente, che esiste un’attività ordinaria da svolgere quotidianamente e che, nel bene e nel male, è stata ideata o parzialmente svolta da tante amministrazioni precedenti nei modi dovuti. In questo caso, a nostro avviso, è consigliabile la virtù della discrezione e uno svolgimento non roboante delle proprie funzioni sostenuti da una seria programmazione, che fino ad oggi, stando alle risultanze ufficiali, non è stata ancora presentata in Consiglio».

Chiamato in causa anche il sindaco Farris: «Anche dire che ci sono delle incompiute significa poco. Serve solo per additare strumentalmente alla pubblica opinione una classe politica e, nei casi citati (casa Tancale), è anche necessario indagare le eventuali difficoltà e presentare le reali cause e responsabilità. Queste non sono sempre attribuibili ai politici, che, stando alle norme, hanno un prevalente compito di indirizzo, distinto da quello meramente tecnico e esecutivo che è proprio dell’apparato».

«Ricordiamo in ultima analisi – conclude la nota dei sardisti – che l’amministrazione deve saper programmare in base alle risorse, produrre degli atti amministrativi e tracciare degli indirizzi che successivamente potranno concretizzarsi in opere reali. Il nostro consiglio è quello di andare avanti nel lavoro amministrativo, ma con discrezione e rivendicando meriti in tempi più maturi, solamente a conclusione di attività realmente svolte e alla luce di raffronti dimostrabili con gli atti che documentano più onestamente la realtà delle cose realizzate».

 

 

 


 

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