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Emergenza casa a Siniscola: la storia di Fernanda Caria

Situazione allarmante in località "S'Aspidda". Fernanda: "Come me, tante altre famiglie". Le immagini nel servizio video

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A pochi chilometri dal centro abitato, in località s'Aspidda, l'emergenza abitativa si manifesta nella sua più cruda realtà. Fernanda Caria, il suo compagno e i suoi 4 figli (la più piccola di due anni e mezzo) vivono dal 2011 in una sistemazione che definire d'emergenza è un eufemismo. La stagione invernale rende ancora più difficile la quotidianità con ripercussioni immediate sulla salute dei piccoli, già da tempo costretti a turni di aerosol e altri farmaci. La muffa dalle pareti cade ripetutamentei posandosi su qualsiasi superficie, macchiando abiti e oggetti che, col tempo, divengono inservibili e da buttare. Gli spazi oltremodo ridotti non consentono, inoltre, di custodire al meglio quanto serve. La cucina si trova nello scantinato e, in assenza di una scala interna, è scollegata dalla stanza adibita a camera da letto. Per potervi accedere e necessario recarsi all'esterno con tutte le conseguenze del caso, lottando contro il fango e, in caso di forti rovesci, con l'acqua che invade l'interno, come è accaduto nei giorni dell'alluvione. Fernanda non ci sta. Si reca spesso in Comune per reclamare un suo diritto. Ci parla di 270 alloggi popolari, alcuni dei quali abitati da persone che avrebbero i requisiti per farne a meno. Addirittura con doppia casa. Ma lei non può accedere alle graduatorie: «sono bloccate da 13 anni». Le domande sul suo futuro e su quello dei propri figli sorgono spontanee, con ogni faccenda quotidiana che pesa come un macigno: acqua per gli usi alimentari va comprata o presa alla fonte (quando potabile) perché dai rubinetti viene erogata quella dell'irrigazione; il trasporto pubblico non è previsto per chi, come la figlia più grande di 16 anni, frequenta le superiori; i farmaci (alcuni dei quali non mutuabili) per la cura dei piccoli costretti a crescere in un ambiente insalubre sono richiesti di continuo; la benzina per recarsi in città non sempre basta. In più, ci sono i proprietari del terreno che ne reclamano la disponibilità: «legittimamente, ma io dove vado? Non posso permettermi un affitto!». Fernanda chiede che il Sindaco Celentano si rechi sul posto per vedere le reali condizioni «impensabili per una città, se è vero che lo siamo». La Giunta ha intanto emanato una delibera con la quale intende assegnare provvisoriamente, per 12 mesi, un alloggio di edilizia residenziale popolare di proprietà dell'AREA (Azienda regionale per l'edilizia abitativa). Ora si attende l'autorizzazione da parte della Regione.

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