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No una de mancu dopo la manfestazione contro la violenza di genere

Il gruppo: «Auspichiamo che i nostri politici siano capaci di non sottovalutare il problema e che mettano in campo azioni»

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Per il secondo anno consecutivo, "No una de mancu" ha portato in piazza la protesta contro il fenomeno della violenza di genere con un corteo e un successivo momento di riflessione collettiva sulle cause e le soluzioni da adottare.

Un tema che, secondo le attiviste del gruppo spontaneo siniscolese nato nell'autunno del 2016, «deve far parte dell'agenda politica nazionale, regionale e locale». Non mancano, a livello nazionale, le proposte finalizzate a un cambio di rotta nella società quali l'introduzione di un reddito di autodeterminazione per chi decide di uscire dagli abusi e il sostegno ai centri nati (come Onda Rosa di Nuoro) per aiutare le donne in difficoltà.

Ma sono diverse le sfaccettature della violenza di genere: essa non è infatti soltanto fisica e sessuale ma anche psicologica ed economica. Da qui la necessità di «interventi formativi nel mondo dell'istruzione e dell'informazione» e, a livello locale, di «tenere viva l'attenzione sul tema».

Le donne in marcia fino a piazza Puxeddu hanno esposto diversi cartelli riportanti i seguenti slogan: «Hai un solo modo per cambiare il tuo uomo violento, cambiare uomo», «Non sposare un uomo violento, i bambini imparano presto», «La violenza sulle donne non ha confini, spesso ha le chiavi di casa», «Le strade libere le fanno le donne che le attraversano».

Dopo un intervento di Marianna Massaiu, che ha spiegato le finalità del gruppo ed elencato le iniziative fino ad ora intraprese, Silvia Casula e Donatella Sannia hanno letto due poesie: "Sono stata violentata" di Sergio Garbellini e "Donna" di Eliomar Ribeiro de Souza.

Elencati da Alessia Pau alcuni dati, ripartiti a livello provinciale e locale, in merito ai femminicidi, atti persecutori, violenze in famiglia e violenze sui minori (sia per il 2016 che per il 2017).

Intervenuti dal pubblico anche l'avvocata Martina Cocco e i docenti Francesco D'Asara e Paola Melis, rispettivamente con alcuni spunti su tali problematiche applicate al contesto forense e a quello scolastico.

«È importante continuare nell'opera di sensibilizzazione sul tema - ha affermato Caterina Floris di No una de mancu -. Abbiamo raccolto diverse testimonianze da parte di donne, segno di una fiducia mostrata nei nostri confronti, e abbiamo ricevuto richieste di adesione al gruppo».

Presente in piazza la compagnia di danza Nuova Energia di Chiara Chisu con alcune esibizioni.

«Purtroppo – si legge in una recente nota del gruppo pervenuta alcuni giorni dopo la manifestazione - lamentiamo l’assenza totale dei nostri amministratori e dell'intero Consiglio comunale. La nostra lettura è questa: indifferenza. È amara questa constatazione. Però auspichiamo che i nostri politici siano capaci di non sottovalutare il problema della violenza di genere con tutte le sue sfaccettature (il nostro territorio non ne è immune) e di mettere in campo azioni contro la violenza di genere: campagne di sensibilizzazione, programmi scolastici sulla parità dei sessi e sui ruoli di genere non stereotipati, formazione degli operatori sociali, conferenze e dibattiti, laboratori. Sono diverse le azioni che si possono intraprendere per fare emergere i casi della violenza domestica dalle mura di casa, che viene vissuta come una vergogna o come un atroce destino che la donna e i bambini devono sopportare. Occorre attuare politiche di intervento immediato - concludono le attiviste - e soprattutto sostenendo la donna e i bambini a riprendersi la vita».

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