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Zente Nova: «No all'esternalizzazione dell'asilo comunale»

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Il gruppo consiliare rappresentato da Antonio Satta torna all'attacco sulla privatizzazione dell'asilo nido comunale: «Siamo fermamente contrari, poiché non è ammissibile che il Comune esternalizzi un servizio essenziale che va incontro alle esigenze delle famiglie; che rappresenta una realtà e l’alternativa al privato e che, pure, dovrebbe avere la funzione di calmiere e controaltare economico rispetto a quest’ultimo, di solito più esoso».
Il 27 agosto 2013 la Giunta deliberava sulla locazione dell'immobile: il contratto d’appalto finalizzato alla gestione del Nido, stipulato con la Cooperativa Sociale “Milleforme” di Nuoro, era scaduto il 31 luglio. «Gli esigui trasferimenti di risorse extracomunali obbligano l'Amministrazione ad orientare l'erogazione dei servizi verso modelli organizzativi diversi, al fine di determinare una riduzione delle spese di gestione» recitava il documento sottoscritto dalla Giunta.
«Forse - afferma Zente nova - sta proprio qui l’arcano: vista la motivazione della Delibera della Giunta n. 146/2013, premesso che il costo del lavoro è uguale sia per il pubblico che per il privato, alla luce del fatto che mentre il pubblico deve andare in pari e il privato deve tirar fuori quello che, semplicemente, si definisce margine di profitto,  com’è possibile che a Siniscola il servizio offerto dal Comune costi più che al privato e più del privato, tanto che le tariffe di quest’ultimo, di fatto, sono più contenute del pubblico?» si domanda il gruppo di minoranza.
«Zente Nova come un anno fa si schiera da subito contro l’esternalizzazione del Servizio, che in un mercato governato solo dall’offerta privata, cioè di monopolio, potrebbe incidere negativamente sulle future tariffe a danno dei genitori. Per noi, il Comune deve garantire il Servizio, andare incontro ai bisogni e farlo nella logica di un giusto corrispettivo che permetta di avere un servizio decente e a basso costo: cosa praticabile da altre parti, non si capisce perché non a Siniscola (se non unico, in Sardegna, sarebbe uno dei pochi Comuni sopra i 5 mila abitanti privi di asilo nido comunale)». La nota prosegue con una riflessione sulla possibile soluzione alternativa:
«Piuttosto che promuovere improbabili e discutibili operazioni a vantaggio solo di chi andrà a gestire la struttura, Sindaco e Giunta dovrebbero semmai ragionare sul sistema di gestione ad oggi adottato, poiché è evidente che è lì la soluzione». «Certo, non alzare bandiera bianca e offrire su un piatto d’argento (per appena 10mila euro) la gestione di un bene pubblico ESSENZIALE che deve rimanere tale. Addirittura, il bando prevede l’abbattimento dei 10 mila euro in caso di inserimento di bambini in carico ai servizi sociali del Comune: infatti, quest'ultimo ha una riserva di cinque posti per questi casi particolari. Ciò vuol dire che, occupati questi, chi vince la gara non dovrà pressoché niente per avere in gestione la struttura di via Conteddu. Bisognerebbe fare di conto, come due bravi genitori che, quando costretti, "armonizzano" il magro bilancio familiare. Ma, per le inesplorate intenzioni dei nostri Amministratori, evidentemente è più semplice non gestire e scaricare ogni compito con delega in bianco a terzi» conclude Zente Nova.

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