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Tepilora, emendamento alla finanziaria regionale stabilisce 300mila euro annui fino al 2019

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«A decorrere dall'anno 2017, il contributo regionale previsto all'articolo 20, comma 2, è determinato in euro 300.000 annui. Al relativo onere si fa fronte per gli anni 2017, 2018 e 2019 con le risorse stanziate alla missione 9, programma 5, titolo 1 del bilancio di previsione 2017-2019 e, per gli anni successivi, con legge di bilancio dei singoli esercizi finanziari».

È il testo dell'emendamento 570 alla finanziaria regionale presentato dal consigliere Roberto Deriu e che, a manovra approvata, si aggiungerà al quarto comma dell'articolo 26 della legge (la n. 21/2014) istitutiva del Parco di Tepilora. Per l'esponente Pd si tratta di un «lungo percorso virtuoso e positivo di Bitti, Lodè, Torpè e Posada. Una scommessa che il territorio sta vincendo».

Per il 2016 il contributo era di 250mila euro, 100mila per il 2015 e 250mila per il 2014.

Soddisfazione da parte dei sindaci alto-baroniesi.

Per il lodeino Graziano Spanu (presidente del Parco) si tratta di un «emendamento atteso»: «Ringraziamo la Ragione e il consigliere Deriu che hanno riconosciuto il lavoro di squadra e la coesione dei quattro Comuni. Si tratta di un intervento che servirà a mettere in piedi una pianta organica per la gestione del parco attraverso l'assunzione di un ingegnere, di un esperto di materie ambientali, di un biologo e di un amministrativo. Una struttura operativa ma snella, non un carrozzone». Secondo Spanu «il Parco potrebbe rappresentare una risposta allo spopolamento».

«Con queste somme – ha dichiarato Roberto Tola (Posada) – avremo maggiori possibilità sul fronte della programmazione. Va riconosciuto l'impegno della Regione e del consigliere Deriu». «È un ulteriore riconoscimento – ha aggiunto Omar Cabras (Torpè) – per l'impegno profuso in questi anni e un incoraggiamento a proseguire su questo percorso per la tutela e la valorizzazione dei nostri territori. Un contributo che ci consentirà di strutturare il già ben avviato parco per pianificare con raziocinio gli interventi futuri sui quattro comuni, ma che andranno certamente a beneficio anche delle comunità limitrofe».

Ora si attende la valutazione dell'Unesco circa la candidatura Mab.

 

 

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