In vista del consiglio comunale di venerdì 14, Zente Nova passa all'attacco elencando una serie di «beni comunali produttivi che bisogna mettere a bando in modo aperto e trasparente per promuovere le politiche attive del lavoro e dare l’opportunità ai troppi disoccupati del territorio di proporre progetti e idee, innovazione e occupazione». Tali beni sono i 100 ettari di terre irrigue di Su Gattu e dei 12 dell’oliveto impiantato e produttivo presso questi; i locali delle ex scuole, quelli della colonia di Capo Comino e del boschetto di eucalipti a fianco «che potrebbe diventare campeggio»; il vecchio faro ristrutturato di Capo Comino di Punta Artora; il rifugio montano recentemente ristrutturato de S’Adde; il chiosco di Santa Lucia «che va recuperato dopo l’incendio doloso che ne ha sfregiato la struttura». Per Zente Nova rimangono da chiarire «il mancato recupero del chiosco di Santa Lucia da parte del Comune, perché siamo ancora nei tempi per poterlo riconsegnare rinnovato in vista della stagione che è alle porte a coloro che legittimamente ne avevano vinto l’assegnazione» e il fatto che non sia stato ancora effettuato il passaggio dei beni ex Ersat nelle mani del Comune, definito all’unanimità con tanto di Delibera del Consiglio comunale. «Tutto è bloccato e non sappiamo perché. Che in merito ai beni ex Ersat esista qualche retroscena politico a noi sconosciuto? Anche di questo chiederemo conto».

