Attraverso una lettera inviata al presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e all'assessore regionale dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, il sindaco Celentano è intervenuto sui ritardi nei trasferimenti di fondi dalle Regioni agli Enti Locali.
Secondo il primo cittadino, ciò è «in evidente contrasto con la normativa interna, di derivazione comunitaria, che impone il rispetto di termini di massimo 60 giorni».
Da qui «l'sos per le imprese che hanno realizzato infrastrutture importanti e non riescono più ad andare avanti: le richieste di erogazione dei fondi da parte della Regione per consentire al Comune di liquidare le spettanze alle imprese restano lettere morte. È incredibile che il Consorzio imprese romagnole, che ha eseguito tutti i lavori di riqualificazione della borgata di Santa Lucia impegnando le risorse del proprio capitale, non può essere liquidato perché la Regione (assessorato dei Lavori Pubblici) non eroga il finanziamento della terza rata di acconto di 750mila euro, a fronte di un' opera regolarmente finanziata per 2 milioni e 500mila euro. Ad ottobre la Ras accrediterà al Comune solamente la metà degli emolumenti pari a 375mila euro, da girare alla ditta. All'impresa va riconosciuto il merito per essersi adoperata nell'interesse della comunità per evitare che S.Lucia rimanesse un'incompiuta».
Secondo Celentano «la mancata erogazione dei finanziamenti per il completamento delle opere pubbliche riguarda anche l'infrastruttura "adeguamento dei canali – II stralcio" nella frazione di La Caletta per 150mila euro. Quest'opera, però, diversamente dalla prima, non è completata. Ciò comporta notevoli disagi alla viabilità , al turismo ed ai cittadini residenti che giustamente si lamentano continuamente. Eppure trattasi di infrastrutture da realizzare tempestivamente perché finalizzate alla prevenzione del rischio idrogeologico».
«Con amarezza - ha concluso Celentano - si constata che nessun esito è sortito, malgrado i numerosi incontri svoltisi con l'assessore Regionale dei Lavori pubblici ed i dirigenti dell'assessorato, se non quello di mettere le aziende in serio rischio di chiudere i battenti perché non ce la fanno più ad andare avanti. La Pubblica amministrazione non può non pagare i propri debiti alle imprese per indisponibilità di cassa. Lo Stato però continua a chiedere alle imprese di versare contributi, tasse, Iva etc. È assurdo. Le nostre imprese sono allo stremo di fronte a un sistema bancario che non è più disposto a dare fiducia nonostante i crediti nei confronti della Regione e di conseguenza degli enti locali. Ciò suona come un vero allarme. L'amministrazione sollecita il presidente Pigliaru e l'assessore Maninchedda di intervenite con tutta l'urgenza del caso per l'erogazione dei finanziamenti di che trattasi per evitare il tracollo delle imprese e, nello stesso tempo, di caricare ingiustamente ogni responsabilità sul Comune per eventuali rivalse».