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Randagismo, Celentano: «La Regione si lava le mani»

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«Per la lotta al randagismo la Regione si lava le mani». È quanto dichiarato da Celentano in merito alla «nota singolare con la quale comunica che per la lotta al randagismo non è previsto alcuno stanziamento ma auspica collaborazione».

Celentano, «considerando la media nazionale di 8 cani per abitante», ipotizza che «nella sola città di Siniscola possono essere presenti circa 1700 cani. Di questi, 1250 risultano iscritti all’anagrafe e quindi provvisti di un proprietario (1145 sono di privati, 105 sono a carico del Comune di Siniscola e ricoverati nel canile convenzionato di Nuoro). Pertanto sono da considerarsi senza padrone, e quindi vaganti o potenziali randagi, circa 450 cani che rappresentano un numero molto elevato ed un rischio notevole dal punto di vista sanitario, civico e della sicurezza»

Secondo il primo cittadino «è necessario che le istituzioni preposte collaborino per far diminuire drasticamente questo numero. La Regione deve investire su azioni di educazione sanitaria a partire dalle scuole; adozioni di cani anche con forme incentivanti (vaccinazioni, sterilizzazioni gratuite); attivazione con le catture (azione sinergica Comune -Asl); applicazione severa delle norme relative agli abbandoni temporanei o definitivi ed alla  mancata custodia degli animali».

«Purtroppo – ha proseguito Celentano – un pessimo sistema di estirpazione del fenomeno ha portato molti cittadini incoscienti alla diffusione, in ambito urbano e silvestre, di esche avvelenate. Nell’ultimo triennio sono state rinvenute nel territorio comunale 53 esche, potenziali pericoli per persone e animali domestici. Infatti risultano morti 5 cani e 21 gatti».

«Per tutte queste ragioni – ha concluso il Sindaco – è stato chiesto al Prefetto di attivare un tavolo di coordinamento per la gestione degli interventi e per monitorare il fenomeno con tutti i soggetti interessati». Oltre al Prefetto stesso (o a «un suo rappresentante»), Celentano ha indicato «un rappresentante della Provincia, i Sindaci delle aree interessate, i rappresentanti dei servizi veterinari della Asl, del Corpo Forestale dello Stato,degli istituti zooprofilattici competenti nel territorio, delle guardie zoofile, delle Forze di polizia locali e un veterinario libero professionista nominato dal proprio Ordine provinciale».

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